La Pasticca del RE SOLE

Nel 1918 Arturo Gazzoni, imprenditore bolognese, lanciò sul mercato una caramella contro la tosse. La composizione degli ingredienti furono quelli di una ricetta balsamica di tal Fra Giacomo il Portoghese, farmacista di fiducia del mitico Re Sole.
All’epoca, l’industria Gazzoni era una tra le più importanti d’Italia e lo sarà a lungo soprattutto per quella polverina magica dal nome “Idrolitina” che trasformava l’acqua del rubinetto in una bevanda gassata. Inventerà successivamente il “Dietor” in sostituzione dello zucchero per coloro che avevano l’ assillo della dieta. Ma la pasticca del “Re Sole” era un vero toccasana per lo zio Antonio che aveva una bronchite cronica, ereditata dalla prigionia, quando fu catturato dagli Inglesi in Africa Settentrionale e trasferito nella fredda Inghilterra.
Espelleva il catarro dai bronchi e dalla gola con rumorosi colpi di tosse. Non era una melodiosa musica da ascoltare ma lui ne trovava grande giovamento. Da bambino l’ho assaggiata anch’io, di nascosto, curioso di scoprirne il gusto, in realtà non aveva un buon sapore, era amarognola, si incollava al palato come un adesivo e liberarsene era un problema. La scatola era di latta, laccata di bianco o di giallo, credo che dipendesse dalla concentrazione degli ingredienti, la gialla era per una tosse persistente.
La campagna di lancio della miracolosa pasticca fu “firmata” addirittura da Trilussa, il poeta famoso per i componimenti in dialetto romanesco, che compose per l’occasione “Il pappagallo raffreddato”
“Loreto è un pappagallo ammaestrato.
Se quanno parlo co’ Ninetta mia
s’accorge ch’entra in camera la zia
tosse e fa finta d’esse raffreddato:
e noi che lo sapemo, appena tosse
se damo l’aria come gnente fosse.
Però la zia, ch’è furbe e che capisce,
jeri se ne sortì co’ ste parole:
“Je darò le Pasticche der Re Sole,
perché co’ quelle è certo che guarisce;
ma se per caso seguita a sta’ male
è segno ch’è una tosse artificiale.”
(di Luciano DURO)
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