Di Tempo in Tempo

Sono così, suonano quando capita, dove l’occasione è propizia: nelle feste, nei matrimoni e nei battesimi, nelle comunioni, nelle campagne durante il raccolto, semplicemente in strada per il piacere di fare baldoria con gli amici, spesso si prestano per qualche serenata alle fidanzate di quelli più grandi, perchè in fondo sono “uagliune” cresciuti in fretta.
Mariuccio è ancora un bambino, ha una bella “voce a stesa”, sembra quella di una ragazza. È il più piccolo dei due e tra qualche anno crescerà e cambierà; avrà la voce di uomo fatto. Canta con trasporto, le note fendono l’aria e sembrano raggiungere la luna: “Le voglio dì ch’è bella e ‘a voglio bene ma ‘stu curaggio ancora nun me vene…”
Nel periodo antecedente la Pasqua percorrono a piedi le periferie, incuranti del buio e non temono il latrare rabbioso dei cani. Bussano ad ogni porta e cantano la passione di Cristo. Mariuccio chiude gli occhi dalla stanchezza ma resiste e così è il fratello maggiore a cantare e a dettare i tempi.
L'immagine può contenere: 2 persone, cappello e bambinoE’ freddo, la buona stagione tarda a venire, le mani sono gelate, il pigiare con forza e continuamente sui tasti provoca dolore alle dita.
Il cantare in maniera persistente con un tono alto, rende la voce rauca che man mano si affievolisce, ma non importa, quale miglior occasione per guadagnare qualche soldo? Alcuni mettono dentro la cesta le uova, va bene lo stesso, le rivenderanno al negozio di alimentari.
Fosco vorrebbe andare in Germania per imparare il mestiere nella bottega di parrucchiere dello zio e il sabato sera suonare nelle balere dove si riuniscono i paesani.
Non sono andati a scuola di organetto; hanno imparato dal padre che a sua volta aveva imparato dal suo e così di tempo in tempo i ragazzi hanno ereditato il repertorio di una vita.
Chissà forse i figli, alla loro età, suoneranno rock con la chitarra distorta … Io spero che la tradizione continui e che ognuno aggiunga una storia al libro della sua vita… di tempo in tempo.
Ho visto l’altro giorno Mariuccio, è da solo, con la sua “scatola del vento”, Fosco è ora a Stoccarda dallo zio, è sera, cammina per i vicoli suonando una lenta mazurka, si sente triste, il fratello gli manca e vorrebbe raggiungerlo, ma ha solo 11 anni… ci sarà tempo per scrivere altre pagine del libro… Suona ragazzo, non smettere mai, suona fino a farti sanguinare le dita, ci sarà sempre qualcuno ad ascoltare: un bambino con il volto di pane dietro la finestra, un vecchio uomo sull’uscio di casa, donne che danzano con ampie gonne colorate. Suona ragazzo, suona, non c’è spazio che possa contenere le tue note, volano nel cielo terso, e viaggiano lontano… lontano … Suona ragazzo, suona, ci sarà sempre una serenata da cantare, un matrimonio per poter ballare e un campo di grano da mietere … di tempo in tempo. (LUCIANO DURO)
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